Le coltivazioni si saturano di inquinanti
Altro che coltivazioni ecologiche, gli orti urbani sono spesso un rischio per la salute. Lo dicono due importanti ricerche, una tedesca e l’altra americana, e lo conferma ArpaL. Ortaggi e frutta fatti crescere nelle zone densamente urbanizzate finiscono per contenere sostanze inquinanti pericolose...
La moda degli orti urbani cresce anche da noi, ma crescono in parallelo i rischi per la salute. Ed è un guaio, perchè pensavamo di mettere in tavola prodotti migliori e senza pesticidi, ma anche di avere un piccolo aiuto in questi tempi di crisi economica.
Il fatto è che nella verdura e nella frutta coltivate in città finisce un concentrato di quelle stesse sostanze tossiche che ammorbano l’aria. A Monza, che è una delle città più inquinate d'Italia, il problema è rilevante e riguarda ovviamente anche gli eventuali micro-orti realizzati su terrazzi e balconi.
Controlli dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente hanno dimostrato, recentemente, che a Monza le uova dei pollai locali sono a rischio. Non è diverso per frutta e verdura. A Berlino, città dove gli orti urbani sono piuttosto diffusi, gli esperti hanno trovato metalli pesanti in pomodori, fagiolini, carote e patate, ma anche in basilico e menta. Stiamo parlando di cadmio, cromo, piombo, zinco, nichel e rame in quantità da 5 a 11 volte più alte rispetto a quanto riscontrato negli stessi prodotti acquistati dalla normale rete di vendita. I valori limite indicati dalla UE sono stati superati da due terzi dei campioni raccolti.
Analoghi risultati sono stati riscontrati negli Stati Uniti, dove è stato messa in luce anche la relazione tra le percentuali di inquinanti rilevate e la distanza degli orti dalle strade, specie quelle più trafficate. Il minimo suggerito è di 20 metri.
I ricercatori dell’Università del Nord Carolina hanno steso una serie di raccomandazioni che - spiegano - aiutano a minimizzare il problema, ma non possono però eliminarlo. Innanzi tutto, verificare che il terreno nel quale si ha l’orto non corrisponda ad un'ex area industriale. In secondo luogo, usare per gli ortaggi uno strato profondo di terriccio di qualità, acquistato e riportato. Infine, scartare le foglie esterne dove è possibile e lavare accuratamente e abbondantemente sia la frutta che la verdura raccolte.
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Immagine autoprodotta in Brianza