Uscite di sicurezza e stazioni elettriche
Sopra il tunnel SS36, Anas ha realizzato brutti e rozzi casotti per le uscite di sicurezza e parallelepipedi altrettando invasivi per le stazioni elettriche. Una di queste strutture, davanti alla Guastalla, villa storica, è stata cambiata dopo un nostro esposto alla Sovrintendenza Beni Storici della Lombardia.
Nell’esecuzione dei lavori per il tunnel urbano della SS36, Anas ha realizzato anche i casotti per le uscite di sicurezza (una ogni 200 mt circa) e per l’accesso alle strutture di servizio antinquinamento, antincendio, vasche di laminazione dell’acqua piovana e cabine di alimentazione elettrica. Questi casotti sono esteticamente molto brutti e invasivi, in netto contrasto con le ipotesi di sistemazione dell’area secondo criteri ambientali e paesaggistici. Le strutture devono trovare una ambientazione mitigata, non siamo in una landa sperduta.
In particolare, uno di questi cubi di cemento era previsto esattamente davanti al viale di accesso al collegio della Guastalla. Poiché alle nostre richieste di spostarlo non è stata data risposta, abbiamo inviato un esposto alla Sovrintendenza ai Beni Storici della Lombardia, che è intervenuta. L’edificio del collegio, infatti, è l’antica villa Barbò Pallavicini, edificata nella seconda metà del ‘700 e sottoposta a tutela insieme al suo grande parco. La tutela della villa prevede anche il rispetto delle viste prospettiche architettoniche e paesaggistiche. Qui l’uscita di sicurezza è stata ridimensionata ed è in cristallo.
Non essendo più possibile spostare questa uscita di sicurezza, Anas si è resa disponibile a realizzarla con una struttura in cristallo e acciaio molto meno invasiva. Per tutti gli altri casotti, sono state adottate mitigazioni con rampicanti. Per le stazioni elettriche, infine, previsti mascheramenti con l’utilizzo di siepi.
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