Nonostante molte proposte avanzate da ogni parte (anche da noi), nonostante le iniziative dell'Amministrazione comunale per favorire il recupero delle aree dismesse, siamo arrivati al 2023 e Monza resta ferma agli anni '70.
Basta fare un salto a Milano per vedere una città viva in dinamico cambiamento, anche se un po' caotico, ma con attenzione alla qualità della vita e all'ambiente. A Monza nulla. E pensare che si potrebbe non certo scimmiottare Milano, ma fare di meglio e di più.
A partire dal riutilizzo delle aree ex industriali potrebbe avviarsi il Rinascimento di Monza. Anche con edifici alti e con spazi ampi a verde, perchè no, secondo le migliori tendenze mondiali per le aree densamente urbanizzate come la nostra. E pensare che c'è persino chi sostiene che non si deve fare nulla, che va bene così...
Abbiamo anche l'occasione irripetibile della M5 lilla che attraverserà la città: arriverà prima o poi, nonostante i ritardi sulla progettazione, e ci sono i soldi in attesa. Ma ci vorrebbe sin da subito la programmazione di una rete di trasporto pubblico in superficie moderna ed efficiente, e ci vorrebbero regole per limitare il traffico veicolare che è uno dei generatori di forte inquinamento.
Non ci rassegneremo mai all'idea che sia impossibile un dibattito ampio, corretto e sincero che guardi con realismo al futuro della città. Ma per ora continuano nella politica i bracci di ferro tra 'sì' e 'no' di principio, e così non si combina mai nulla. Basterebbe ascoltare la gente, anche guardare con attenzione le opinioni sui social, per rendersi conto c'è un desiderio di innovazione ed è forte.
Isabella Tavazzi, portavoce Associazione HQMonza
Ottobre 2022