Raso al suolo tra proteste, poi ripiantumato
Gli occhi del quartiere San Fruttuoso sono puntati sul "Montagnone", l'area verde di oltre 2mila metriquadrati che il Comune ha ricostruito al termine di una tormentata vicenda che ha visto le ruspe radere al suolo la vegetazione selvatica, fatto che ha scatenato proteste molto vivaci.
Questa area verde, originariamente di proprietà del Demanio militare, era stata acquistata dal Comune nel 2007 su proposta della nostra Associazione. Si trattava di un bosco urbano prezioso rimasto selvatico, tipico della pianura padana, abitato da porcospini, orbettini, civette e altri piccoli animali molti difficili da trovare nelle aree densamente urbanizzate.
La nostra idea originaria era quella di farne un parco di quartiere in una logica moderna di “controlled wilderness”, ripulendo gli spazi e tenendo misurata l’espansione selvatica, anche a tutela della biodiversità.
Invece, nella primavera 2012 il Comune ha letteralmente raso al suolo tutte le piante, contraddicendo anche le valutazioni espresse dal suo stesso Ufficio del Verde. Le proteste hanno portato alla rimozione del direttore lavori e ad un ripensamento dell’intervento, con l’obiettivo - che per forza di cose diventava l’unico possibile - di rendere fruibile lo spazio trasformandolo in un giardino. L’intervento ha alla fine generato uno spazio verde pubblico di discreto livello, anche se i sentieri in calcestre presentano problemi di manutenzione.
Alla data del gennaio 2025, c’è insoddisfazione da parte dei residenti. Piante e cespugli non sono curati al meglio e alcuni dei sentieri diventano pozzanghere fangose non appena piove un po’.
Il bosco raso al suolo (2012)
Protesta per il Montagnone (2012)
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Immagine autoprodotta in Monza San Fruttuoso